Ferrara, Palazzo Renata di Francia
Ferrara
la storia del suo territorio
in una collezione di mappe e vedute dal XV al XXI secolo

dal 6 al 21 giugno 2008

Pianta della città di Ferrara
Acquaforte colorata a mano di Pieter Vander Aa (1659- 1733)
da Galerie Agréable du Monde (Leida 1709)

Questa mostra, assolutamente inedita, riunisce circa 50 incisioni dal XV al XXI secolo dedicate a Ferrara e al suo territorio, montate prevalentemente su cornici antiche. Si tratta di una selezione da una raccolta molto più vasta (circa 250 opere) frutto dell’impegno più che decennale di due appassionati collezionisti di stampe, Alberto e Sandra Alberghini, per i quali la ricerca è stata un atto d’amore nei confronti della loro terra d’origine.
Lasciando da parte le questioni sentimentali, va detto che la raccolta offre un notevole contributo alla conoscenza della provincia di Ferrara, in quanto descrive l’evoluzione dei confini del territorio e ne illustra i considerevoli cambiamenti avvenuti nel corso di oltre cinque secoli.
Osservando le mappe esposte si nota che il termine con cui fu definito per lungo tempo questo territorio, Ducato di Ferrara, rimase anche dopo l’annessione allo Stato della Chiesa, avvenuto nel 1598. Com’è noto, dopo tale data gli Estensi rimasero titolari di Modena e Reggio, scegliendo Modena come nuova capitale. Tuttavia i papi continuarono ad usare la vecchia dizione, per la provincia acquisita, volendo cautelarsi da eventuali pretese degli Estensi. Il termine aggiunto in seguito, “Legazione di Ferrara”, indicava che l’amministrazione del potere avveniva tramite un Legato pontificio. Nel periodo napoleonico il termine Ducato scomparve e non fu ripreso neppure in seguito alla Restaurazione del 1815.

Città antica di Ferrara
Acquaforte di Antonio Frizzi (1736-1800)
da Storia di Ferrara (Ferrara 1787)

Non è meno interessante constatare, da una mappa all’altra, i cambiamenti dei corsi dei fiumi. Il territorio ferrarese, infatti, accoglie una grande quantità di corsi d’acqua provenienti dall’Appennino. Perciò non era inconsueto che a primavera i fiumi uscissero dal loro letto e, dilagando ovunque, cagionassero danni ingenti. Da qui derivano le grandi opere finalizzate a contenere le acque fluviali e a dirigerle verso il mare cosicché il Ducato di Ferrara, un tempo navigabile in tutte le direzioni, andò poco alla volta prosciugandosi.
Analizzando questa raccolta cartografica si può dunque osservare il lento processo di espansione dell’agricoltura legato al risanamento dei terreni paludosi e al recupero di quelli sommersi, al contenimento delle acque con canali e argini, allo sviluppo di strade e insediamenti urbani e in generale a un’organizzazione razionale del territorio; un lavoro che si è sviluppato nel corso dei secoli e che non è ancora concluso, dato che una serie di fenomeni fisici e geologici tendono a far abbassare il territorio ferrarese, lentamente ma costantemente.

Ducatus Ferrariensis
Disegno di Giovanni Battista Aleotti (1546- 1636)
Acquaforte di Johannes Baptist Vrients
dal Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius (Amsterdam 1603)

Queste sommarie notizie sono sufficienti a far capire l’importanza della collezione di Alberto e Sandra Alberghini. Si possono ritrovare tutti i nomi più noti della cartografia italiana (Aleotti, Baruffaldi, Coronelli, De Rossi, Magini) e internazionale (Blaeu, Homann, Hondius, Janssonius, Mercatore, Ortelius, Sanson) e altri meno noti ma altrettanto importanti.
Quella degli Alberghini non è la raccolta completa delle stampe di Ferrara e del suo territorio, tuttavia contiene un numero davvero considerevole di carte geografiche (oltre 200) che illustrano il Ducato e la Legazione di Ferrara, i vari corsi del Po, il Polesine, la Romagna, lo Stato della Chiesa, il Golfo di Venezia, la bassa Lombardia, le carte postali ad uso dei viaggiatori e le mappe delle opere di bonifica realizzate per sistemare il corso ed i livelli dei vari fiumi in un territorio che, da sempre, è stato vittima di alluvioni più o meno disastrose.
La collezione include anche una serie di vedute fra le più rappresentative del capoluogo estense: immagini della città “a volo”, vedute fantastiche e raffigurazioni romantiche di quegli artisti che vedevano Ferrara, il suo castello e i suoi monumenti, con gli occhi incantati del viaggiatore che aveva avuto il privilegio di visitarla e respirarla com’era e com’è nella sua realtà storica: una città... per sognare!

Ferrara
xilografia di Michael Wolgemuth
dal Liber Chronicarum di Hartmann Schedel (Norimberga 1493)

Per l’occasione è stato stampato un ricco catalogo (cm 30x23, cartonato con sovracoperta, pp. 230, oltre 300 immagini a colori) che può diventare un importante strumento di ricerca sia per la quantità di documenti sia per l’arco cronologico che abbracciano, quasi 500 anni. È quindi auspicabile che la collezione non vada dispersa, come spesso accade, ma che venga messa a disposizione degli studiosi per meglio chiarire la storia e la natura dei territori ferraresi.
L’esposizione “Ferrara, la storia del suo territorio”, organizzata dall’Istituto Graf con il Patrocinio dell’Università di Ferrara, è allestita presso la sede del Rettorato, lo splendido Palazzo Renata di Francia, risalente al XV secolo, il cui piano nobile è ricco di saloni con soffitti affrescati.

Giordano Berti

Legazione del Ducato di Ferrara
Acquaforte di Domenico de Rossi (1647- 1720)
da Mercurio geografico (Roma 1709)

Enti patrocinatori

Università di Ferrara
Provincia di Ferrara
Comune di Ferrara
Camera di Commercio di Ferrara
Cassa di Risparmio di Ferrara
Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara
Comune di Cento
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento

Provenienza delle opere
Collezione privata Alberto e Sandra Alberghini

Cura dell’allestimento
Maria Antonietta Stoico

Coordinamento
Giordano Berti

Sede espositiva
Palazzo Renata di Francia, Salone dei Passi Perduti, Via Savonarola 9, Ferrara

Vendita cataloghi
C/o Antichità San Francesco, Via Voltapaletto 26/a, Ferrara; tel. 0532.202051.

Orari di visita
Tutti i giorni, dalle 10,00 alle 17,30.
Chiuso il Sabato e i Festivi.
Ingresso gratuito.

Informazioni
Alberto e Sandra Alberghini, 051.6835422
Istituto Graf, Via Battindarno 342, Bologna; tel. 051.562863.
graf@istitutograf.org



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