Feltre, Galleria Comunale "Via Claudia Augusta"
Fanti di Coppe. Regine di Cuori
L'immagine del vino nelle carte da gioco e nell'arte incisoria dei secoli XVI-XIX
28 Ottobre - 29 Novembre 2006

François Villain
Il giovanotto con il boccale
(acquaforte, 1830 ca.)

La Regina di Cuori, di fiammante porpora vestita, vide un Fante di Coppe alzare troppo il bicchiere. La rubea fanciulla disse allora, con voce vellutata: "Nel gioco dell'amore il troppo bere per certo renderà infelice la tua vita. Apri il tuo cuore a me. Smetti di trangugiare!"

("La Regina di Cuori e il Fante di Coppe", di Giordano Berti)

"Fanti di coppe e Regine di Cuori" è il titolo di una mostra inedita, organizzata dal Comune di Feltre e dall'Istituto Graf di Bologna. L'esposizione, che resterà aperta a Feltre, nella Galleria Comunale "Via Claudia Augusta", dal 28 ottobre al 25 novembre, offre una visione inconsueta e affascinante del mondo del vino. Il collegamento con le carte da gioco non è una forzatura, perché da sempre il vino e i giochi vanno a braccetto. 

Richard Bong
Giocatori di carte nell'aia
(xilografia, 1890 ca.)

Il vino completa il divertimento del gioco e rende più gustosa qualsiasi festa. Senza dubbio è per questo motivo che nelle illustrazioni di molti mazzi di carte, antiche e moderne, il vino ha un posto di primo piano.
Il rapporto tra vino e giochi è evidente soprattutto nei luoghi in cui la tradizione vitivinicola è sempre stata particolarmente viva. Lo testimonia un grande numero di opere d'arte, spesso tradotte in stampa da incisori anche poco noti.
Difatti, osservando le illustrazioni che compaiono su una grande varietà di mazzi classici di area norditaliana e mitteleuropea si rimane stupiti da quante volte, e in quale varietà di modi, siano rappresentati il vino e l'uva.

A parte le consuete allegorie dell'Asso di Coppe e delle carte di questo seme, c'è una serie di mazzi non-standard che merita di essere conosciuta per il valore assegnato alle situazioni correlate al vino. Tra i mazzi satirici vale la pena citare almeno quello inciso nel Cinquecento dal zurighese Jost Amman, che nel "seme di brocche" mostrò una serie di deliziose scenette legate al vino: vendemmia, pigiatura dell'uva, danzatori ubriachi, giocatori di backgammon sotto la vite, e così via.

Jost Amman
5 e 6 di Coppe
(xilografia, 1580 ca.)
Firenze, Galleria degli Uffizi

Nei giochi per l'infanzia le raffigurazioni sono più semplici e hanno spesso intenti educativi. Invece le "carte a trasformazione", o cartes à rire (così era chiamato un particolare tipo di carte prodotte agl'inizi dell'Ottocento in Francia, Inghilterra e nei paesi di lingua tedesca), mostrano scene più divertenti. Alcuni incisori, per esempio, "giocarono" con il seme di cuori, trasformando questo simbolo dell'amore in una fiasca colma di vino rosso che rallegra compagnie di giovanotti o coppie di amanti.
Altro interessante argomento è quello delle carte per divinare il futuro. Anche qui compaiono scenette di innamoramenti, di perdite al gioco, di scampagnate, di feste in famiglia e bagordi tra amici, dove il vino "gioca" un ruolo fondamentale diventando consueta allegoria della gioia condivisa.

Adolfo Matarelli
7 e 10 di Cuori
(acquaforte, 1850 ca.)

Come si è detto, il legame esistente tra il vino e le carte da gioco è stato rimarcato, nel corso dei secoli, da numerosi artisti che hanno voluto fissare, quasi fotograficamente, i più diversi ambienti di gioco: basti ricordare Pieter Brueghel, Jan Steen, Raffaello Sorbi e Paul Cezanne. Oltri ai pittori, anche gli incisori hanno affrontato gli stessi temi ritraendo situazioni curiose e divertenti: giocatori pacati o litigiosi e persino violenti, ragazze di facili costumi che diventano complici dei bari, ragazzini alle prese con le prime partite e le prime bevute. È anche interessante notare la grande varietà di ambienti ritratti: osterie, aie, cortili, pergolati, salotti signorili, cantine di monasteri e stanze contadine.

Frederick Van Loo
Litigio al gioco
(litografia, 1850 ca.)

Questa mostra, in sintesi, raccoglie una cospicua serie di mazzi e stampe d'epoca di grande valore (italiane, svizzere, francesi, inglesi e tedesche). Nella presentazione sotto il comune denominatore del vino, questi mazzi possono essere considerati un "brindisi simbolico" all'amicizia tra i popoli d'Europa, che nella cultura del gioco trovano da sempre un momento unificante.

Il progetto scientifico della mostra, la realizzazione dei testi di percorso e degli apparati didascalici sono stati elaborati per l'Istituto Graf da Giordano Berti, storico delle tradizioni popolari. L'allestimento è a cura di Maria Antonietta Stoico.

Apertura al pubblico
La Galleria Comunale "Via Claudia Augusta", a ingresso libero, osserverà i seguenti orari di apertura:
Venerdi e sabato dalle 15 alle 18.
Domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Negli altri giorni, apertura su prenotazione per scuole e gruppi.

Conferenze
A latere della mostra sono previste due conferenze di Giordano Berti.
La prima, "Il simbolismo delle coppe nelle carte da gioco", si terrà Sabato 28 Ottobre alle ore 16,00, nella Sala degli stemmi del Palazzo Municipale.
La seconda, "I simboli del destino nelle carte da gioco", si terrà Sabato 25 Novembre alle ore 16,00 nell'Aula Magna della Libera Università IULM, in Via Luzzo.

L'intera iniziativa è sostenuta dalla Ditta Teodomiro Dal Negro di Treviso, storica e prestigiosa casa produttrice di carte da gioco.

Informazioni
Comune di Feltre - Servizio Cultura
Tel. 0439.855257
E-mail: uff.cultura@comune.feltre.bl.it

Istituto Graf
Tel. 051.562863
E-mail: graf@istitutograf.org

 


 

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