Vampiri:
dai demoni babilonesi al Conte Dracula

L’infinita schiera di vampiri che affollano la storia della letteratura, del cinema e del fumetto, affonda le radici nel folklore della Transilvania, luogo d’origine del Principe Vlad, a cui si ispirò Bram Stoker per il suo romanzo Dracula il Vampiro (1997). Ma esistono tradizioni molto più antiche.

Diversi miti del Vicino Oriente parlano di demoni bevitori di sangue, come Anzu e Lilith. Gli antichi greci parlavano di Arpie e Lamie, che rubavano la vita alle loro vittime dopo averle concupite. Nel folclore germanico e slavo si credeva che alcuni morti, colpiti da maledizioni, si risvegliassero per danneggiare i vivi.

Sul finire del Settecento, dopo le “infestazioni vampiriche” avvenute in Germania, Boemia, Moravia e Polonia, furono promosse inchieste da parte delle istituzioni civili e religiose. La credenza nei vampiri fu ridotta al rango di superstizione ma non scomparve.

Gli scrittori romantici, a partire da Lord Byron e John Polidori, aprirono la strada a un’infinita schiera di scrittori, pittori e registi cinematografici che sfruttarono questo tema inesauribile. Basti pensare che dal 1903 al 2000 sono stati prodotti sull’argomento più di 1000 romanzi e oltre 400 film.

Questa mostra, divisa in sei sezioni, narra la nascita e l’evoluzione dello “spettro” più famoso del mondo: 1) Archeologia del vampirismo; 2) Licantropi, demoni e spettri; 3) La caccia al vampiro comincia; 4) I vampiri nell’età romantica; 5) Al cinema con il vampiro; 6) I vampiri nella pittura moderna.

Contenuto dell’esposizione
5 gigantografie a colori.
30 foto di ottima qualità accompagnate da esaurienti didascalie.
50 tra locandine e manifesti cinematografici (cm 35x50 e cm 50x70).
10 opere d’arte contemporanea.
4 gigantografie stampate su pergamino ignifugo (cm 150 x 240).
6 testi di percorso disposti su leggii in legno in stile gotico.
Videoantologia in CD-DVD dal titolo “Vampirology”.


Precedenti luoghi espositivi
Torino, Palazzo delle Esposizioni, 23-25 settembre 1994, in “Rosso&Nero: Salone dell’Horror”. Riolo Terme, ex Chiesa di S. Francesco, 20 ottobre-14 novembre 1998 in “Feste per Hallowen”. Castello di Lunghezza (Roma), 2 giugno-20 luglio 1999.

Spazio necessario 
Circa 80-100 metri lineari di pareti o di pannelli su cui sia possibile appendere le cornici, ma esistono soluzioni per “comprimere” l’esposizione.
L’ambiente può anche essere separato in più stanze.
Sono necessarie adeguate misure di sicurezza contro il furto.


Promozione
Pagina sul sito internet dell’Istituto Graf. Invio della notizia all’ANSA, a testate regionali, web magazines e a circa 7000 indirizzi e-mail.

Optional
Varia oggettistica della tradizione antivampirica, che dovrà essere adeguatamente assicurata e collocata in tre o quattro vetrinette antiscasso.

Per ulteriori informazioni

Associazione Culturale Istituto Graf - Via della Barca 55 – 40133 Bologna
Presidente: Giordano Berti – Segretario: Maria Antonietta Stoico
Tel. 051.562863; 349.2602198
E-mail: graf@istitutograf.org


 

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