Parma, Galleria Nazionale
Parmigianino e il manierismo europeo
8 febbraio - 15 maggio 2003

Parmigianino
Autoritratto allo specchio convesso
1524 ca, olio su tavola

“Fu costui dalla natura dotato di sì graziato e leggiadro spirito (…), che di bella maniera, d’arie, di leggiadria e di grazia passò ognuno (…). Ma il cervello, che aveva a continovi ghiribizzi di strane fantasie, lo tirava fuor de l’arte (…).”

(Citazione da “Le Vite” di Giorgio Vasari - Firenze, 1550)

Assieme a Raffaello, Tiziano, Correggio e Michelangelo, il Parmigianino è uno dei massimi esponenti di quella che viene comunemente definita “Età dell’Oro” della pittura. Ciò che ha reso “immortale” questo pittore fu la sua capacità di confrontarsi con i temi più diversi (religiosi, mitologici, letterari) e con molteplici tecniche grafiche (affreschi, tavole di piccola o grande dimensione, tele ad olio e “a guazzo”, disegni e incisioni silografiche e all’acquaforte), rivelando una fantasia e un eclettismo ancor oggi stupefacenti, in particolare le distorsioni anamorfiche e le luminose velature che sembrano far crepitare la perfetta stesura del colore.

La mostra allestita al Palazzo della Pillotta di Parma in occasione del V Centenario della nascita di Francesco Mazzola (1503-1540), detto “il Parmigianino”, rende conto della straordinaria attività di questo artista per mezzo di 30 dipinti tra i più significativi, come ‘Santa Barbara’ (Madrid, Prado), ‘Sposalizio mistico di Santa Caterina’ (Parigi, Louvre), ‘San Rocco’ (Bologna, Basilica di San Petronio), ‘Madonna di Santa Margherita’ (Bologna, Pinacoteca Nazionale), ‘Madonna di San Zaccaria’ (Firenze, Uffizi), ‘Madonna col Bambino e San Giovannino’ (Napoli, Capodimonte), ‘Conversione di San Paolo’ (Vienna, Kunsthistorisches Museum), ‘Antea’ (Napoli, Capodimonte), ‘Lucrezia’ (Napoli, Capodimonte), ‘Amore che fabbrica l’arco’ (Vienna, Kunsthistorisches Museum), ‘Schiava turca’ (Parma, Galleria Nazionale). 

Parmigianino
Amore che fabbrica l'arco
1533 ca, olio su tavola


Oltre a queste opere, che definire meravigliose è poco, un’intera sala è stata dedicata ai disegni e alla produzione incisoria del Parmigianino. Ma ciò che rende davvero imperdibile questa mostra è il fatto di avere messo il pittore parmense a confronto diretto con altri grandi artisti a lui contemporanei, primo fra tutti il suo maestro, Correggio, presente con nove opere, tra cui ‘Annunciazione’, ‘Incoronazione’, ‘Madonna della scodella’, ‘Madonna di San Gerolamo’, ‘Martirio dei 4 Santi’, ‘Deposizione’ (Parma, Galleria Nazionale), ‘Il ratto di Ganimede’ (Vienna, Kunsthistorisches Museum) e ‘Danae’ (Roma, Villa Borghese).

Grande spazio è dato ai dipinti dei maggiori esponenti del manierismo toscano e romano (Pontormo, Rosso Fiorentino, Giulio Romano…), del manierismo veneto (Tintoretto, Veronese, Jacopo Bassano, Andrea Schiavone…), della cosiddetta Scuola di Parma (Michelangelo Anselmi, Girolamo Bedoli, Jacopo Bertoja…), della Scuola di Fontainbleau (Francesco Primaticcio, Nicolò dell’Abate…), e del Circolo rudolfino (Bartolomeus Spranger, Van Aachen…).
Il raffinatissimo clima culturale del Cinquecento è messo in luce anche da altre opere d’arte (astrolabi, sfere armillarie, orologi solari, globi celesti, medaglie, monete, gioielli in oro, cammei, coppe in cristallo di rocca finemente lavorate…).

Il percorso espositivo si snoda attraverso i vasti spazi della Galleria Nazionale e dei locali, recentemente restaurati, della Pilotta, già Palazzo Ducale, dove si può godere il passaggio obbligato attraverso quel gioiello che è il Teatro Farnese, per proseguire nelle salette della Rocchetta, scendere poi l’elicoidale Scala dei Cavalli, e giungere infine sotto i Voltoni intorno al cortile del Guazzatoio.

Completa la mostra una serie di itinerari cittadini e provinciali perfettamente organizzati, tra i quali spicca la visita alla Chiesa di Santa Maria della Steccata (con i famosi affreschi del Parmigianino sull’Arcone del Presbiterio), alla Rocca Sanvitale di Fontanellato (con la saletta di Diana e Atteone), al Castello dei Rossi di San Secondo, al Casalmaggiore (Cremona), dove è stata allestita un’altra mostra molto interessante intitolata «Parmigianino e la pratica dell’Alchimia».
Lo splendido catalogo (Silvana Editoriale, pp. 432, circa 400 illustrazioni a colori), è curato da Lucia Fornari Schianchi e Sylvia Ferino Pagden.

Per informazioni: 0521.386329
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Giordano Berti


 


 

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